11 febbraio. Pubblichiamo i ringraziamenti. La lotta deve continuare, No al referendum di Erdogan

11 febbraio. Pubblichiamo i ringraziamenti. La lotta deve continuare, No al referendum di Erdogan

Riceviamo e volentieri pubblichiamo i ringraziamenti rivolti ad una grande piazza di uomini e donne che sono scesi in piazza col popolo curdo a Milano sabato scorso. Ma siamo noi a dover ringraziare perché dalla loro lotta, dal progetto politico e dall’idea di società su cui si fonda, nascono nuove speranze anche per il vecchio continente.

 

Ringraziamenti

Desideriamo ringraziare tutte le persone che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione di sabato scorso.

Migliaia di persone hanno riempito le strade di Milano dei colori del Kurdistan chiedendo l’immediata liberazione del leader del popolo curdo Abdullah Ocalan, delle prigioniere e dei prigionieri politici in Turchia, pace e giustizia per il Kurdistan, denunciando la brutale repressione messa in atto dal governo turco e il silenzio complice dell’Europa di fronte alla degenerazione dittatoriale e fascista messa in atto attraverso le riforme costituzionali volute da Erdogan.

Questo risultato straordinario è stato possibile grazie all’impegno delle tante persone che hanno voluto dimostrare la vicinanza solidale e convinta di tutte la città di Italia alla resistenza del popolo curdo e all’impegno per la pace in Medio Oriente dando la propria adesione, lavorando per l’organizzazione e la riuscita del corteo e scendendo in piazza. A questo proposito teniamo a sottolineare il valore del metodo di lavoro basato sulla condivisione e la partecipazione, adottato nelle assemblee che hanno avviato il percorso, così come nei territori, e in particolare nei gruppi di lavoro costituiti a seguito dell’assemblea di Milano.

Ora è necessario mantenere alta l’attenzione su quello che sta succedendo nelle quattro parti del Kurdistan e continuare a diffondere e sostenere i contenuti del movimento e della resistenza curda per la democrazia, la coesistenza, l’ecologia e la liberazione delle donne.

A questo proposito sarà importante cogliere l’opportunità delle tante scadenze che abbiamo di fronte nel prossimo periodo per costruire un sostegno attivo alla campagna per il “No” al referendum costituzionale che si terrà in Turchia il prossimo 16 aprile.

E’ necessario contrastare il disegno di dittatura fascista di Erdogan, anche denunciando la vergognosa inerzia di un Europa, che per salvaguardare i propri interessi politici ed economici, chiude tutti e due gli occhi di fronte a gravissime violazioni dei diritti umani, civili e politici di interi popoli contravvenendo così ai suoi stessi principi fondativi.

Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia
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