
CON LO SCIOPERO DEI LAVORATORI DI POSTE: CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE E PER IL RILANCIO DEL SERVIZIO PUBBLICO
Pubblicato il 3 nov 2016
Roberta Fantozzi, responsabile nazionale Lavoro di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, e Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiarano:
«Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste di domani, 4 novembre e le manifestazioni che si terranno in ogni regione, contro la privatizzazione totale dell’Azienda decisa dal governo Renzi, per il mantenimento della maggioranza pubblica ed il rilancio del ruolo pubblico.
La sospensione del processo non basta, va ritirato il decreto che stabilisce la cessione di un’ulteriore quota del 30% ai privati e la cessione del rimanente 35% a Cassa Depositi e Prestiti.
La privatizzazione di Poste è inaccettabile da un punto di vista meramente economico, perché significa per il bilancio dello stato, privarsi dei consistenti utili che l’Azienda fa ogni anno e regalarli agli interessi privati. Ed è ancora più inaccettabile a fronte della necessità di mantenere l’universalità di un servizio essenziale, già messo a dura prova dalle politiche degli ultimi anni.
Sono necessarie politiche che vadano nella direzione opposta alle logiche privatistiche. Va garantito il servizio in modo omogeneo sul territorio nazionale ponendo fine al taglio degli sportelli a partire dalle aree più disagiate, vanno garantiti i livelli occupazionali e va rimessa in discussione la crescita insostenibile dei carichi di lavoro.
Saremo in piazza domani contro le politiche liberiste del governo Renzi e per la difesa del servizio pubblico, cioè per la difesa dei diritti dei lavoratori e di tutti i cittadini».
3 novembre 2016
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