Torino, Locatelli: «Appendino come centrosinistra e centrodestra. Dov’è la lotta alla povertà?»

Torino, Locatelli: «Appendino come centrosinistra e centrodestra. Dov’è la lotta alla povertà?»

di Ezio Locatelli -

Siamo esterefatti e anche un po’ arrabbiati nel leggere il programma di governo per la città di Torino 2016-2021 – in discussione oggi nel nuovo Consiglio Comunale – in particolare per quanto riguarda i temi del Welfare, del disagio sociale e della povertà, ovvero quei temi le cui mancate risposte da parte dell’amministrazione comunale precedente hanno segnato profondamente il risultato elettorale alle ultime elezioni amministrative. A leggere questo programma, del tutto indistinguibile da qualsiasi programma di centrodestra o centrosinistra, siamo punto a capo, ne più ne meno come prima, in assenza di risposte minimamente significative in grado di garantire diritti di cittadinanza sociale fondamentali. Nessuna misura di equità sociale,  nessuna menzione a politiche di uguaglianza, nessuna affermazione dei diritti universali, del diritto al lavoro, alla casa, ai mezzi di sussistenza, nessun piano per la sicurezza sociale. Ed ancora, nessuna idea di giustizia distributiva tramite la leva fiscale, dei servizi pubblici, l’esigibilità dei diritti sociali e tutti quegli interventi che funzionano da “salario indiretto”. Prevale un approccio general generico, l’idea di interventi residuali, fondati sul buon cuore del volontariato o su palliativi (il baratto amministrativo, la banca del tempo) non certo sull’assunzione di ruolo e responsabilità da parte dell’amministrazione pubblica. In alcuni casi – nel caso di occupazione di edifici da parte di migranti – si parla addirittura di interventi di ordine pubblico. Lasciatelo dire: non c’è molta differenza tra le politiche di Cota, di Fassino e quelle delineate da Appendino. Sono tutte politiche iscritte nell’orizzonte liberista, sul valore primario dell’impresa e del mercato. Davvero si parte male, molto male. Su questa strada non c’è alcuna possibilità di combattere e vincere le diverse forme di povertà, precarietà,  degrado che hanno caratterizzato negli ultimi anni la città di Torino.  Come Rifondazione Comunista, unitamente a “Torino in Comune – La Sinistra”, continueremo a batterci dalla parte delle classi sociali meno abbienti, delle fasce sociali più deboli, per interventi che rispondano nei fatti alle molte domande di giustizia e equità sociale.

Torino, 28 luglio 2016


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