Nota sulla visita della vice ministra degli esteri di El Salvador in Italia

La settimana scorsa una delegazione in rappresentanza del governo di El Salvador ha visitato il nostro Paese e ha tenuto due incontri, a Milano e a Roma, con lavoratori immigrati da quel paese e simpatizzanti del Fronte Farabundo Martì per la Liberazione Nazionale (FMLN) in Italia. La delegazione è stata ospite gradita del Partito della Rifondazione Comunista, sia a Milano che a Roma. Hanno salutato la delegazione Paolo Ferrero, Segretario nazionale del PRC-SE e Maurizio Acerbo della Segreteria nazionale.

La delegazione era formata da Liduvina Magarìn, vice Ministra degli Esteri, e da Sandra Lobo, funzionaria del “Dipartimento per i rapporti con i salvadoregni all’estero”, che fa capo al ministero degli Esteri. Dipartimento importante che cura il rapporto con i milioni di salvadoregni che negli ultimi vent’anni hanno dovuto lasciare il paese a causa la situazione economica e degli strascichi della guerra. L’attenzione del Fronte Farabundo Martì è dimostrata dall’impegno, in questa nuova “trincea”, di una importante ex-dirigente guerrigliera e di una giovane come Sandra, cresciuta nella guerra di liberazione, in cui le è stata uccisa la madre.

Il governo presieduto dal Presidente Salvador Sánchez Cerén (a capo di una coalizione integrata anche dal FMNL), cerca di dare risposte ai più gravi problemi del Paese, in un quadro di crescente aggressione dell’imperialismo statunitense (in alleanza con le oligarchie locali), ai processi progressisti, rivoluzionari e nazionalisti che hanno cambiato il volto dell’America Latina negli ultimi anni.

La corruzione, la violenza delle “pandillas”, le conseguenze del traffico di droga, la difficile situazione economica e la disoccupazione sono parte della pesante eredità che ha dovuto assumere il governo della sinistra. Le misure messe in campo sono state spiegate dalle due rappresentanti davanti a una platea numerosa e interessata.

“Governare con la gente” è una campagna che vede una struttura di governo itinerante, che si sposta di volta in volta lungo tutto il Paese per dare voce a contadini, lavoratori, piccoli imprenditori, uomini e donne che non sono stati mai sentiti. Così come l’idea e l’iniziativa di “casa abierta”, con cui il Presidente riceve nella casa di governo rappresentanti sociali e popolari. Inoltre, in occasione di una serata dedicata agli emigrati, si sono presentati oltre cento salvadoregni provenienti da tutto il mondo. Da quella serata, trasmessa dalla TV pubblica, è scaturito il programma che stanno portando avanti Liduvina e Sandra, in Italia.

Programma che comprende la questione dei contributi pensionistici, le possibilità del ritorno, la valorizzazione delle sedi diplomatiche messe al servizio dei bisogni degli immigrati, e facilitare la partecipazione elettorale per scegliere le istituzioni nazionali. Hanno ricordato che i voti dell’estero, nell’ultima tornata, sono stati quelli che hanno reso possibile il governo di sinistra. Una nota, per niente secondaria, riguarda il ruolo delle donne all’interno delle istituzioni di El Salvador. Liduvina e Sandra stanno realizzando e coordinando un ottimo lavoro con la nuova Ambasciatrice di El Salvador in Italia, Sandra Alas.

Il camino della droga, che segue un percorso internazionale, ha delle ricadute su questo piccolo paese. Da lì deriva una parte importante della violenza dilagante, provocata in gran misura dalle “pandillas” “che sono la continuazione degli squadroni della morte”, ci raccontava Liduvina. In altre parole, le strutture paramilitari della guerra del passato si sono riciclate: oggi reclutano e vivono grazie alla gestione del traffico, commercializzazione e consumo di droghe.

Quindi, anche se non bastano iniziative solo nazionali, il governo ha messo in campo misure mirate a trattenere giovani e ragazzi nelle scuole e le università, presìdi permanenti in cui migliaia di insegnanti del FMNL si impegnano in forma militante. Una impostazione tutta culturale, educativa, da opporre alla violenza della droga. Allo stesso tempo, provano a stimolare alcuni settori dell’economia, soprattutto la produzione agricola che impegna un elevato numero di contadini.

Già il bicchiere di latte e il pasto garantiti sia a scuola, che nelle mense popolari, ha dato garanzie di commercializzazione ai produttori di latte e degli orti vicini alle città e villaggi, accorciando inoltre la filiera produzione-consumo. Si cerca anche di valorizzare produzioni di pregio, e interessanti nei mercati internazionali, come il cacao che ha delle ottime caratteristiche. Per creare occupazione si sono pensate agevolazioni e crediti alle piccole e medie imprese.

Molte sono le possibilità che il governo di sinistra in El Salvador superi la sfida che ha davanti. Occorre però che riprenda subito il processo integrazionista messo iniziato da Chàvez, Morales, Correa ed altri e che oggi è ostacolato dall’ingerenza e dalle ambizioni del governo USA. Nel frattempo, il governo di Salvador Sánchez Cerén allarga il proprio consenso popolare e va avanti.

Nota di Jorge Ceriani

 

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