Aggressione immotivata contro antifascisti a Lovere (video)

Aggressione immotivata contro antifascisti a Lovere (video)

di Francesco Macario

 Ormai siamo arrivati al punto di utilizzare le forze dell’ordine per garantire i raduni fascisti e manganellare le manifestazioni antifasciste. Questo è quanto accaduto a Lovere, città dei 13 Martiri della Resistenza, dove la polizia è intervenuta per colpire una manifestazione antifascista indetta da diverse forze per protestare contro l’annuale raduno fascista tenutosi il 28/5/2016 a Lovere (Bg).

Scrivo essendo uno degli aggrediti e feriti quindi scusate la poca lucidità essendo parte in causa.

Queste poche immagini, purtroppo confuse, fanno capire che quando la questura di Bergamo parla di aggressione dei manifestanti antifascisti alla polizia per entrare a contatto con i fascisti dice palesemente il falso. Purtroppo non vi sono altre immagini in quanto i fascisti erano al momento dell’aggressione ormai praticamente dentro il cimitero e quindi nessuno stava più ne riprendendo ne fotografando, a parte questa ripresa. Con l’entrata dei fascisti nel cimitero la tensione tra i dimostranti era decisamente calata, sembrava tutto finito, invece sono arrivate le botte.

All’inizio del video a ovest verso Lovere, dopo che i fascisti sono già passati indenni, la polizia schierata in fila spinge sui dimostranti con gli scudi e cerca senza motivo apparente di attuare dei fermi. Il dimostrante in maglietta rossa in prima fila strattonato dalla Digos è mio fratello Valentino (notate il questurino con occhiali da sole e baffetti). Nel frattempo gli altri poliziotti come si vede dietro prendono ad avanzare spingendo con gli scudi. Notate che dietro di loro non c’è alcun fascista da proteggere, la strada è già da tempo completamente sgombra e queste azioni sono totalmente gratuite, delle pure provocazioni nei confronti dei dimostranti.

La ripresa si interrompe, chi riprende si sposta a est e rinizia dopo qualche minuto a riprendere (notate lo steso questurino con occhiali da sole e baffetti della sequenza precedente che raggiunge si corsa anche lui in questa  zona per proteggere i fascisti che sfilano tranquilli con bandiere italiane e della repubblica sociale). I fascisti come si vede erano già a est, molto distanti da dove si erano svolti i fatti precedenti, verso l’entrata del cimitero non dietro alla celere schierata a sud-ovest, ma ai carabinieri (e ai loro blindati) schierati a nord – est, sostanzialmente stavano già salendo i gradini che portano all’entrata del cimitero dove ci sono le tombe dei partigiani loveresi martiri della resistenza.

Intanto contemporaneamente a ovest, dove era stata girata la prima scena ripeto molto distanti da dove si vede che sono  i fascisti e nella direzione opposta, la celere proseguiva la sua avanzata spingendo da dietro con gli scudi i dimostranti verso nord-est (cioè per assurdo nella direzione che li avvicinava ai fascisti). Poi senza ragione apparente, ma mentre nessuno faceva più riprese in quella zona, improvvisamente la celere ha usato i manganelli sui manifestanti più vicini colpendoli da dietro. In sostanza vengono colpiti, alle spalle,i dimostranti che in quel momento sono più distanti dai fascisti, tra cui ci sono io. Come si vede nel filmato l’azione del tutto gratuita coglie totalmente di sorpresa i dimostranti che stavano seguendo con lo sguardo verso nord-est i fascisti che entrano nel cimitero, si sente distintamente il rumore delle manganellate. Nel filmato a questo punto si vede che tutti girano lo sguardo sorpresi improvvisamente verso sinistra, verso sud-ovest. Alcuni urlano per richiamare l’attenzione su questa aggressione della celere, non vi è alcuna reazione. c’è solo stupore e preoccupazione. Non si vedono manifestanti travisati, non si vedono oggetti atti a colpire, non si vedono azioni di violenza, lancio di oggetti o altra reazione da parte dei dimostranti.

Chi riprende torna su i suoi passi nella direzione opposta a dove sono i fascisti e in pochi secondi percorre verso sud-ovest qualche decina di metri verso la zona dell’aggressione, si ferma a raccogliere la lente dei miei occhiali, schizzata per la forza del colpo vibratomi in faccia, a decine di metri da dove mi trovavo. E li arriva il compagno Troletti (un noto blak blok di settanta anni che abita in zona) colpito alla testa.

Non vi è traccia di azioni o reazioni violente dei dimostranti. La polizia dice di essere intervenuta dopo essere stata attaccata e dopo che due agenti erano stati contusi e in sostanza per impedire un contatto tra fascisti e antifascisti, come vedete ciò è totalmente falso. Queste immagine lo dimostrano. Infatti al pronto soccorso dell’ospedale di Lovere gli unici ricoverati eravamo tre dimostranti: io, il compagno Troletti e un giovane comunista della Val Cavallina.

Tranquilli me la cavo con contusioni varie in faccia, un’occhio nero e gli occhiali rotti, ma le bugie della questura hanno le gambe corte!

NO PASARAN!

 

Appuntamento martedì 31 maggio, ore 18.30,

presidio antifascista

davanti alla Prefettura di Bergamo (Via Tasso)

 

https://www.facebook.com/631405186961765/videos/793755450726737/

E ora salta fuori il video che smentisce la versione della questura di Bergamo, che rispetto ai fatti avvenuti a Lovere (Bg) parlava di tentativo di aggressione degli antifascisti nei confronti dei fascisti e di conseguenza di violenze contro  le forze di polizia interposte, che avrebbero provocato due feriti e che a questo punto si sarebbero difese provocando tre feriti tra i manifestanti.

Il video conferma totalmente invece la versione dei manifestanti antifascisti.

Notate nel video che i dimostranti danno le spalle alla celere, a destra i fascisti sono al sicuro ormai nel cimitero molto lontano e dall’altra parte rispetto a dove sono avvenute le violenze (sventolando anche impunemente coperti dalla Digos un vessillo della Repubblica Sociale). I poliziotti da prima ci spintonano da dietro con gli scudi esercitando una forte pressione tra le proteste dei manifestanti, poi colpiscono con i manganelli. Un poliziotto mi colpisce in faccia mentre sono girato di spalle, poi un’altro sempre da destra prende la rincorsa e colpisce il compagno Troletti di settanta anni. Nel parapiglia colpiscono, sempre alle spalle da dietro un altro compagno.

I dimostranti sono tutti a mani nude, nel presidio non ci sono nemmeno delle bandiere di nessuna foggia o dimensione, molti dimostranti sono di età avanzata, gli antifascisti non sono travisati, non si vedono lanciare oggetti e non vengono nemmeno (in quel momento) lanciati slogan o fischi. In sostanza non si vedono, ne sentono nel video particolari atti di violenza o provocazioni compiuti dai manifestanti.  Questa sarebbe l’aggressione subita dai poliziotti? Si vergognino sono dei miserabili……

https://www.facebook.com/giorgio.buffoli.3/videos/10206627237736712/

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