Jobs act, Fantozzi e Ferrero: “La smentita del governo sui controlli a distanza non smentisce nulla”

Jobs act, Fantozzi e Ferrero: “La smentita del governo sui controlli a distanza non smentisce nulla”

di Roberta Fantozzi e Paolo Ferrero -

Il Jobs Act sancisce intanto un pesante arretramento rispetto allo Statuto dei Lavoratori, che vieta l’uso di “impianti audiovisivi e di altre apparecchiature” per il controllo a distanza, sancendone invece la possibilità, previo accordo sindacale o, in assenza di accordo, previa autorizzazione ministeriale.

La parte dell’articolo dedicata agli “strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa” e cioè pc, tablet, cellulari , inoltre non esclude affatto che essi possano essere considerati come strumenti di controllo a distanza, come ora dice il governo, ma solo genericamente che per essi non vale quanto disposto dal primo comma. La relazione illustrativa esplicita il senso di questa esclusione affermando che “l’accordo sindacale o l’autorizzazione ministeriale non sono necessari per l’assegnazione degli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa, pur se dagli stessi derivi anche la possibilità di un controllo a distanza del lavoratore”.

In sostanza nella relazione illustrativa si dice l’opposto di quanto ora afferma il governo e cioè che gli strumenti di lavoro possono essere usati per il controllo a distanza anche senza accordo sindacale, mentre il testo dell’articolo è del tutto ambiguo.

La verità è che questo governo vorrebbe tutti controllabili sempre.  Come vuole tutti licenziabili sempre: per qualsiasi infrazione compreso un minimo ritardo, oppure utilizzando il comodo canale della motivazione economica, che può essere addotta per licenziare  una persona anche se è falsa.  Sempre per il Jobs Act.

Le lavoratrici e i lavoratori per Renzi non sono persone che hanno dignità e diritti, sono servi al guinzaglio dell’impresa o meglio dei padroni, perché con queste norme si torna ai padroni delle ferriere, al lavoro come era nell’800, prima delle conquiste della modernità.

Contro il Jobs Act va costruito un ampio schieramento referendario oltrechè messa in campo ogni azione legale e di lotta, contro norme indegne di relazioni civili.

Contro il govenro Renzi, che fa politiche di destra ed è un governo di destra, è sempre più urgente dare vita ad un soggetto politico che rappresenti la sinistra, cioè le ragioni dell’uguglianza, della libertà, dei diritti e della dignità del lavoro.

 


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