Renzi,Tsipras e la sinistra antiliberista italiana

Renzi,Tsipras e la sinistra antiliberista italiana

di Paolo Ferrero

Qualcuno è spaventato dal fatto che Renzi possa utilizzare la vittoria di Tsipras per forzare i vincoli di bilancio e per questa via togliere spazio alla sinistra. Io al contrario spero che Renzi e Hollande e altri possano utilizzare la vittoria si Syriza per forzare i vincoli di Bilancio.

Il nostro nemico più grande oggi è l’austerità e l’idea che non si possa fare nulla: la lotta può riprendere solo dalla consapevolezza che è possibile cambiare. La logica del tanto peggio tanto meglio è una stupidaggine non una linea politica. Se l’Europa e l’Italia cambiano di un centimetro grazie alla vittoria di Syriza in Grecia, vuol dire che si può cambiare di un metro se ci si mette a lottare tutti insieme con una sinistra degna di questo nome.

In secondo luogo, il fatto che auspichi che Renzi possa “usare” Tispras per cercare di allentare i vincoli di bilancio, non toglie nulla alla necessità di costruire una sinistra antiliberista in Italia. In Grecia una delle misure di Tsipras è l’abolizione delle “zone speciali” in cui non si applicano i contratti di lavoro. Uno dei punto centrali dell’azione di Renzi è stata l’abolizione dell’articolo 18. Il neoliberismo non è dato solo dalle politiche di bilancio o dalle politiche di austerità – che del neoliberismo sono una possibile applicazione ma non ne rappresentano l’essenza – ma anche – per certi versi soprattutto – dalle politiche di deregolamentazione del lavoro e della riduzione dei lavoratori a merci.
La sinistra antiliberista vuole abolire l’austerità e si batte per la piena occupazione attraverso la riduzione drastica dell’orario di lavoro – a partire dall’età per andare in pensione – e l’attivazione dei lavori utili, la riconversione ambientale e sociale dell’economia con il pieno sviluppo del welfare, la distruzione di ogni forma di rendita finanziaria.

 


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