Renzi, Tsipras e i poliziotti di New York

Renzi, Tsipras e i poliziotti di New York

Punto politico del 28 dicembre 2014

di Paolo Ferrero

1) Renzi diceva che il JOBS ACT serviva per abolire l’apartheid nel mondo del lavoro. In realtà è servito ad abolire l’articolo 18 ed a togliere ogni diritto ai nuovi assunti, producendo nuove divisioni al ribasso. Queste divisioni verranno utilizzate tra qualche anno per portare tutti allo stesso livello: la precarietà generalizzata come unica forma di lavoro. Il lavoro nel capitalismo neoliberista globalizzato è una merce di poco valore perché abbondante e il governo Renzi vuole ridurre pesantemente il valore del lavoro, di tutto il lavoro. Per questo è giusto porsi l’obiettivo di fare il referendum contro il JOBS ACT ma questo non toglie la necessità di aprire oggi una lotta frontale contro il governo e le sue politiche: una lotta finalizzata a fermare il governo ed a costruire una coscienza di classe antiliberista di massa. Occorre impedire che la gente ritorni in casa nella sua solitudine e occorre costruire una mobilitazione che duri nel tempo, produca coscienza, cultura e identificazioni collettive di trasformazione. Occorre superare l’atomizzazione sociale e unificare in un movimento di classe quello che il neoliberismo divide.Insisto molto sulla classe perché oggi in Italia nel dibattito pubblico sembra che le classi siano scomparse: è passata l’idea che ci sono solo individui, atomi sociali in concorrenza tra di loro. Questa è la più grande vittoria ideologica del neoliberismo! Noi dobbiamo combattere questa mistificazione e favorire i percorsi di presa di coscienza di appartenere alla classe lavoratrice da parte di tutti i lavoratori pubblici, privati, precari, giovani e anziani. Questo è un punto decisivo. Questo può avvenire solo in un movimento di lotta, dove la gente si conosce, si parla e agendo insieme prende coscienza della propria forza. Per questo referendum e lotte devono essere le due facce della stessa medaglia, non una alternativa all’altra.

2) Domani in Grecia vi sarà la terza votazione per il presidente della repubblica. Se va buca anche questa il popolo greco andrà alle elezioni e Syriza può vincerle. Aspettiamo con fiducia e timore, perché la posta in gioco è grande e i colpi di coda – dalla corruzione dei singoli deputati al ruolo dei nazisti di Alba Dorata – sono sempre possibili. In ogni caso la vicenda greca dimostra che è oggi possibile costruire una sinistra che abbia un consenso di massa. La strada dell’unità della sinistra in alternativa al PD è la strada per costruirla anche in Italia.

3) Negli USA continua la contrapposizione della polizia al sindaco di New York De Blasio, colpevole di aver detto la verità sul razzismo. Si evidenzia sempre più come negli USA la polizia sia un vero e proprio potere nello stato, in grado di fare politica: di destra. In Italia vi sono forti segnali in questa direzione ma non dispiegati come negli USA. Anche per questo la ripresa del conflitto di classe, evitando che la questione sociale diventi una questione di ordine pubblico, è un punto decisivo. Rompere lo schema della società come divisa tra guardie e ladri per imporre uno schema in cui la società è divisa tra sfruttati e sfruttatori, tra lavoratori e capitalisti è decisivo per vincere e impedire che la barbarie dilaghi.

Paolo Ferrero


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