Ministro Palestinese Ziyad Abu Ain ucciso dalle Forze di Occupazione Israeliane a Ramallah, lo sdegno del Prc

Pubblicato il 10 dic 2014

«Alcuni giorni fa un attivista italiano ha rischiato la vita – racconta Fabio Amato, responsabile Esteri Prc, che si trova in Palestina – colpito dai proiettili di un cecchino dell’esercito Israeliano. Oggi l’esercito israeliano nell’opera quotidiana di repressione brutale dei palestinesi, nel corso di una manifestazione pacifica contro il muro e gli insediamenti ha ucciso il ministro Ziyad Abu Ain. Esprimiamo all’OLP le nostre condoglianze e la più netta condanna per quanto accaduto. L’Europa e l’Italia condannino questo ennesimo omicidio e la politica coloniale e di apartheid di Israele. Si applichino sanzioni ad Israele per le sue ripetute violazioni del diritto internazionale. Si riconosca lo stato palestinese. Che potrá nascere solo con la fine dell’occupazione israeliana e il pieno riconoscimento del diritto del popolo palestinese al proprio stato, a Gerusalemme est capitale e al diritto al ritorno dei profughi».

«La morte di Ziad Abu Ain – ha commentato quindi Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea-, Ministro dell’Autorità Palestinese, in seguito a uno scontro con i militari israeliani, durante una protesta in Cisgiordania, è l’ultimo gravissimo atto del governo che ha portato Israele a comportarsi come uno stato terrorista – i bombardamenti in Siria di qualche giorno fa a favore dell’ISIS ne sono la riprova – e razzista all’interno. Israele oggi è molto peggio del Sudafrica razzista contro cui Nelson Mandela ha lottato una vita e per piegare il governo israeliano occorre fare quello che si fece con il Sudafrica razzista: isolamento internazionale e boicottaggio. Per questo il governo italiano deve ritirare l’ambasciatore da Israele, e deve riconoscere immediatamente lo stato Palestinese, come hanno fatto recentemente Francia, Spagna e Svezia».