A Torino un albergo di lusso al posto di casa Gramsci. Locatelli (Prc): “Miserrima operazione di rimozione culturale”

A Torino un albergo di lusso al posto di casa Gramsci. Locatelli (Prc): “Miserrima operazione di rimozione culturale”

di Ezio Locatelli - redazionale

Da oggi, con l’inaugurazione avvenuta in pompa magna, quella che fino a poco tempo fa era “Casa Gramsci” a Torino è diventata a tutti gli effetti un albergo a quattro stelle. Per protestare contro questa nuova destinazione Rifondazione Comunista ha tenuto un sit in  in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo, lussuoso complesso alberghiero.

Antonio Gramsci visse in questo stabile, prima di proprietà del Comune, dal 1913 al 1922. Il Comune per fare cassa, qualche anno fa, ha pensato bene di vendere lo stabile ad una immobiliare internazionale dopo aver provveduto a sloggiare gli inquilini degli alloggi popolari. Vendita a prezzi stracciati.

Primo fautore dell’operazione immobiliare Sergio Chiamparino, allora Sindaco della città che ebbe a dire di “…un’operazione che porterà più turisti in città e benessere per tutti…ecco perché è giusto andare sotto i prezzi di mercato”. Sullo stabile rimane solo una lapide a ricordare quello che è stato un grande comunista, un grande rivoluzionario, il fondatore del Partito Comunista ma anche un grande intellettuale, l’italiano più letto e studiato al mondo.

“Casa Gramsci” invece che mantenere la destinazione originaria o ospitare un centro culturale, di studio del pensiero gramsciano è diventata così un albergo di lusso. Per usare le parole del segretario provinciale Prc di Torino Ezio Locatelli, presente al sit in, “ciò è potuto accadere grazie alla miserrima operazione di stravolgimento e di rimozione culturale intrapresa dagli amministratori torinesi, gran parte dei quali comunisti pentiti. Una operazione che indigna, che dà il senso dei tempi che viviamo”. Ancora Locatelli: “Siamo in presenza di una classe politica  che oltre ad essere impegnata a cancellare i principi costituzionali, i diritti sociali, del lavoro, è impegnata a cancellare le radici culturali e i riferimenti al mondo del lavoro e delle classi sociali sfruttate. Più che mai Antonio Gramsci è vivo e lotta insieme a noi. Nessuno riuscirà a cancellare la forza del suo pensiero e del suo esempio rivoluzionario”.

EZIO LOCATELLI
Rifondazione Comunista – Torino


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