Brasile: risposta di Dilma Roussef a Michel Temer

In una nota, l’ex presidente Dilma Rousseff risponde al golpista Temer: “La Storia non perdona la pratica del tradimento”.

“Apprezzerei se il signor Michel Temer non cercasse più di cancellare il suo status indiscusso di golpista usando la mia indiscussa onestà personale e politica.  È proprio questa qualità che disprezza e rifiuta e ripudia, in una valutazione fatta da chi ha articolato uno dei più grandi tradimenti politici degli ultimi tempi.

È del tutto innocuo dire che non c’è stato un colpo di Stato, poiché questo personaggio si è offerto due volte come vicepresidente.  E così, per ben due volte, sapeva  quale fosse il programma politico delle liste vittoriose alle elezioni nel 2010 e nel 2014.

L’evidenza materiale del suo tradimento politico si esprime nel Decreto sui Tetti di Spesa, nella cosiddetta riforma del lavoro e nell’approvazione dei prezzi sulle quotazioni internazionali per la quale non aveva mandato.  Nessuno di questi progetti rientrava nei nostri impegni elettorali, anzi, erano in contraddizione con essi.  Si tratta, quindi, di un tradimento del voto popolare che lo ha eletto due volte.

Sottolineo inoltre che la cosiddetta “difficoltà di dialogo con il Parlamento” non è una ragione legale e costituzionale per promuovere un impeachment in un regime presidenziale, come lui ben sa.

Tale “difficoltà” è stato un totale rifiuto delle pratiche del presidente della Camera dei Deputati, l’Onorevole Eduardo Cunha, che ha creato il gruppo conosciuto come Centrão [Grande Centro], e voleva creare con il mio consenso un “bilancio segreto”, che oggi è stato attuato con gli auspici di uno dei suoi più vicini assistenti alla Camera.

Infine, ricordo che la Storia non perdona la pratica del tradimento. Il signor Michel Temer non prende più in giro nessuno.  Ciò che si sa di lui è più che sufficiente per evitarlo, motivo per cui non intendo più dibattere con questo signore.”