Ieri il maledetto virus del Covid-19 si è portato via Altamira Rodrigues Sobral Prestes (conosciuta come Maria), una donna straordinaria. Militante rivoluzionaria fin dalla sua giovinezza, Maria Prestes era anche la vedova del leader comunista Luiz Carlos Prestes, il leggendario “cavaliere della speranza”, con il quale ha vissuto per circa quattro decenni.
Altamira, nata a Recife nel 1930 da genitori, padre e madre, comunisti ha conosciuto nella clandestinità nel 1950 Luiz Carlos Prestes. Di famiglia comunista di comprovata fedeltà e affidabilità, faceva parte del servizio di sicurezza dell’allora Partito Comunista Brasiliano (PCB) e le venne affidato il compito di persona di protezione di Prestes, Segretario del partito, trasformandosi nel tempo in unione affettiva.
Gran parte della loro vita comune in Brasile, accompagnata dalla nascita di sette figli, è stata pericolosa e nella clandestinità. Nel 1970 Prestes va in esilo a Mosca dove, fra molti pericoli, Maria e figli lo raggiungono. Nella sua vita insieme a Luiz Carlos, ha avuto la possibilità di conoscere i principali dirigenti comunisti internazionali, come racconta in modo brillante e anche ironico in due suoi libri, O sabor clandestino e Meu companheiro: 40 anos ao lado de Luiz Carlos Prestes.
Fino all’inizio della pandemia ha continuato a testimoniare in conferenze, incontri e interviste il lascito di Prestes e del grande movimento comunista internazionale.
Anche se oggi salutiamo la militante Altamira Maria Prestes, non possiamo non ricordare le donne straordinarie che sono state al fianco del dirigente comunista: Olga Benario, ebrea tedesca, quadro della Terza Internazionale inviata in Brasile, qui arrestata e consegnata a Hitler da Gétulio Vargas. Olga fu assassinata nel 1942 nel campo di sterminio Bernburg, dopo che, nella prigione femminile della Gestapo a Berlino, nel 1936 aveva dato alla luce la figlia di Prestes, Anita ed essere passata per l’inferno di Ravensbruck. Sarà la straordinara madre di Prestes, Leocadia, e la sorella Ligia sostenuta da una forte mobilitazione ineternazionale, a strappare dagli artigli nazisti la nipote Anita di 14 mesi. Oggi Anita è una competente e rigorosa storica, autrice di molti libri insostituibili sui momenti chiave del movimento comunista brasiliano.
Che la terra ti sia lieve, compagna Altamira-Maria !