L’OPCW indaghi immediatamente sull’uso di armi chimiche da parte della Turchia

Il 29 novembre si è aperta a L’Aia la ventiseiesima Conferenza degli Stati aderenti alla Convenzione sulle armi chimiche (CSP-26), che ha offerto ai suoi 193 Stati membri un’opportunità unica di dimostrare la propria determinazione ad ostacolare e sanzionare l’uso di armi chimiche.

Nella sua dichiarazione di apertura, il direttore generale Fernando Arias ha richiamato l’attenzione sulla Giornata della memoria per tutte le vittime della guerra chimica. Ha usato parole significative per sottolineare l’importanza del lavoro dell’OPCW (Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche) e ha promesso di ampliare il lavoro dell’organizzazione per tutte le vittime delle armi chimiche. Ha sottolineato la solidarietà dell’OPCW con le vittime e il suo “impegno continuo per escludere completamente la possibilità di usare armi chimiche”.

Come Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK), noi attribuiamo grande importanza alla CSP-26 e stiamo seguendo da vicino questo importante incontro. Da decenni lo Stato turco usa armi chimiche contro la popolazione civile e le forze di guerriglia che ancora resistono in Kurdistan. Dal 23 aprile di quest’anno, la Turchia ha aumentato in modo massiccio l’uso di queste armi, benché vietate, durante i suoi attacchi al Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale) come potenza occupante. Ha quotidianamente usato armi chimiche: più di 300 di questi attacchi sono stati ufficialmente confermati.

Sono stati rivolti numerosi appelli internazionali all’OPCW, all’ONU e al CICR perché indagassero ed impedissero questi crimini di guerra, ma nessuna di queste istituzioni ha ancora risposto. La CSP-26 offre un’opportunità molto importante per l’OPCW, l’ONU e il CICR di rispondere a tali appelli internazionali ed dimostrarsi quindi all’altezza del loro compito di proteggere l’umanità dall’uso di armi chimiche.

Invitiamo ancora una volta l’OPCW e tutti i suoi Stati membri a considerare seriamente i rapporti dalle aree colpite nel Kurdistan meridionale, a inviare immediatamente una delegazione di esperti nella regione colpita del Behdinan, per svolgere indagini in loco e quindi impedire alla Turchia l’utilizzo di armi chimiche nella regione. Se l’OPCW dovesse ignorare le sue responsabilità di proteggere tutte le persone dalle armi chimiche, violerebbe i suoi stessi regolamenti e danneggerebbe gravemente la credibilità della Convenzione sulle armi chimiche (CWC). Noi auspichiamo quindi che l’OPCW utilizzi la CSP-26 come un’opportunità per essere all’altezza della sua responsabilità legale e morale e per inviare una delegazione nel Kurdistan meridionale il prima possibile.

Consiglio esecutivo del Congresso nazionale del Kurdistan (KNK)
30 novembre 2021