4 novembre, ricordiamo i militari vittime dell’uranio impoverito

Oltre ai militi ignoti ci sono i militari ignorati. Oggi 4 novembre vogliamo ricordare che migliaia di militari italiani (e decine di migliaia civili) si sono ammalati o sono morti per l’esposizione all’uranio impoverito utilizzato dalla Nato per esportare “democrazia e diritti umani”. Questi militari attendono ancora giustizia, mentre il Questore di Roma nei giorni scorsi ha negato alla loro associazione ANVUI l’autorizzazione per un presidio davanti a Montecitorio.

La retorica che puntualmente avvolge il 4 novembre è per noi oscena visto che chi governa il nostro paese ha gettato nella pattumiera il ripudio della guerra sancito dall’articolo 11 della Costituzione. Invece delle retoriche militariste sarebbe doveroso ricordare i milioni di vittime militari e civili come monito per il presente ed il futuro.

Se nella Prima Guerra Mondiale la truppa è stata usata come carne da cannone non molto rispetto si è mostrato per soldati inconsapevoli esposti all’uranio impoverito senza protezioni.

Non facciamoci fregare dai guerrafondai in doppio petto di ieri e di oggi. Continuiamo a ripudiare la guerra e a esigere una politica di pace e disarmo.

Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale 

Gregorio Piccin, Responsabile Pace

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

 

Per maggiori informazioni: www.vittimeuranio.it